Di nuovo sugli scudi gli studenti del liceo Buratti di Viterbo, di nuovo sul podio nelle primissime posizioni del concorso nazionale di letteratura italiana “I Colloqui Fiorentini”. Dopo il terzo e primo posto della scorsa edizione dedicata a Dino Buzzati, ecco quest’anno il secondo posto con un lavoro di ricerca su Italo Calvino. La tesina degli studenti Pietro Biello, Eva Erasmi, Sofia Guidarelli ed Eugenio Rossi, dal titolo Il bisogno struggente di bellezza. Dialogo fra noi e Calvino: un sogno d’evasione, in gara con quattrocento altre provenienti da tutta Italia, ha superato una dura selezione e si è aggiudicata il secondo premio con la seguente motivazione della giuria guidata dal prof. Simone Magherini dell’Università degli studi di di Firenze:
L’elaborato si struttura in forma di risposta possibile ad una domanda: “In che cosa consiste la bellezza?”. Per Dostoevskij, come esposto nell’ldiota, la bellezza è ciò che salverà il mondo. In Calvino invece la bellezza non è una certezza ma una possibilità, un seme di speranza per “uscire dal grigiore” quotidiano e per oltrepassare “il bitume, l’opaco del mondo”. Il bisogno di bellezza nasce da una “provocazione”, ovvero da un “contraccolpo di fronte alla realtà”, che muove i protagonisti dei racconti di Calvino a “riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
Grande soddisfazione dei vincitori e di tutto il gruppo di studenti guidati dal prof. Gianluca Zappa, dal 2008 promotore e coordinatore del progetto. Anche se non hanno conquistato un premio, di estremo interesse sono infatti i lavori di ricerca degli altri partecipanti, che saranno prossimamente raccolti in un volumetto di documentazione: Lo zig-zag di Berenice. Contemplare la terra attraverso le stelle (Gabriele Bendini, Francesco Vito, Michele Iavarone); Rincorrere una realtà sfuggente: Calvino e l’illusione di un modello (Viola Decorneliis, Emanuele Maggini, Carlotta Taurchini); Quel sogno di essere invisibili. “Come scriverei bene se non ci fossi!” (Chiara Bruzziches, Martina Carletti, Daria Modoni); “Un ricamo fatto sul a che assomiglia a questo filo d’inchiostro” (Benedetta Del Rosso, Sofia Erriquez, Elisa Proietti, Ludovica Villa).